

Sono nata in un paese in cui essere donna significa lottare ogni giorno per il diritto di esistere, un paese in cui da quando i talebani, nel 2021, hanno preso il controllo di Kabul e di tutto l’Afghanistan, le donne sono state private di tutto, della voce, dell’istruzione, del lavoro, dei sogni, della libertà di movimento, della loro stessa dignità. Io sono riuscita a fuggire, ma milioni ragazze come me sono rimaste intrappolate in un sistema che le vuole invisibili”. È la storia che Hafiza Mahdiyar 20 anni, afghana di origine Hazara, ha raccontato agli studenti che hanno partecipato questa mattina, nel cortile del Maschio Angioino, all’incontro “I giovani e l’inclusione: il futuro delle Città metropolitane” organizzato dalla Città Metropolitana di Napoli in occasione della XXI Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale. “Quando sono arrivata in Italia – ha proseguito Hafiza – avevo paura. Lasciare la mia famiglia, la mia casa, il mio mondo è stato il dolore più grande della mia vita. Ma ho fatto una promessa a me stessa: non avrei permesso che la mia storia finisse in silenzio. Oggi studio alla Federico II e sono un’attivista, perché ho vissuto sulla mia pelle cosa significa perdere tutto e ricominciare da zero, lasciare la propria terra in cerca di speranza”. Quella di Hafiza non è stata l’unica testimonianza che gli studenti delle superiori, cui era destinato l’evento – promosso dall’UNAR, l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nell’ambito delle azioni della Rete delle 14 Città metropolitane d’Italia per l’inclusione, che lo hanno celebrato in contemporanea – hanno ascoltato. Ci sono state anche quelle dei tanti artisti che si sono esibiti, come Yaya Mochaud, musicista burkinabé. “Io sono un rifugiato, sono fuggito dalla guerra nel mio paese e sono arrivato in Italia per avere una seconda strada. I miei fratelli sono arrivati con i barconi. Sono stato al nord, mi sono ammalato, poi sono venuto qui a Napoli e ora sono davvero molto felice, Napoli mi ha dato la possibilità di esprimermi con la mia musica e la mia arte”. A Mochaud fa eco Babcy la Réussite. “Anch’io sono fuggito dal Burkina Faso. Nel mio paese c’è la guerra, la violenza, c’è terrore e morte. A Napoli, invece, posso essere libero, libero anche di denunciare tutti i drammi che vive la mia terra”.

“Essendo ucraina non sono sola con il mio dolore, quello che non riesco a dire con le parole lo dico con le mia canzoni”. Sofia Boyko, anche lei 20 anni, è una rifugiata residente in Italia da tre anni. Ha cantato il suo pezzo. “Ti ho fatto una promessa – recita il testo – che tornerò tra poco da te. Un mese diventa un anno. Sono sfinita nella mia tristezza ma la mia voce non si stancherà mai”. Anche lei è attivista nel progetto Community Matching, promosso dall’UNHCR in collaborazione con CIAC ETS, Refugees Welcome Italia e Spazio Comune Napoli. Sul palco, a cantare le sue hit, si è aggiunta Ste, cantante nata a Lagos, in Nigeria, e arrivata in Italia, a Napoli, tra le braccia della madre, quando aveva solo 16 mesi, alla ricerca di un futuro migliore.

“La Città Metropolitana di Napoli terra di inclusione”
Hanno aperto la giornata, condotta da Zagor, speaker ufficiale di Radio Ibiza – che ha trasmesso l’evento in diretta – gli interventi del Vicesindaco della Città Metropolitana di Napoli, Giuseppe Cirillo, di Renata Monda, referente UNAR per la Città Metropolitana, e di Luca Fella Trapanese, Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Napoli, che ha collaborato all’evento. “La Città Metropolitana di Napoli è terra di inclusione, di accoglienza – ha affermato Cirillo – ed è bellissimo vedere i nostri studenti oggi entusiasti di condividere questo messaggio di fratellanza e di rispetto per tutti i popoli”.
“Parlare di inclusione e di accoglienza – ha sottolineato Trapanese – è importante in questo momento: bisogna comprendere che la diversità è ricchezza. Il diverso non deve farci paura ma deve essere considerato una risorsa”.

“Desidero ringraziare UNAR – ha evidenziato Monda – per l’opportunità di essere parte integrante dei progetti di inclusione dell’Ufficio UNAR della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che stanno portando risultati importanti”.

Il contest per gli studenti
Nel corso della mattinata sono stati presentati anche i lavori degli studenti che hanno partecipato al contest indetto dalla Città Metropolitana per la realizzazioni di brevi composizioni scritte o musicali, anche in freestyle, sul tema del contrasto alla discriminazione razziale: premiati allievi degli Istituti “Andrea Torrente” di Casoria, “Rocco Scotellaro” di San Giorgio a Cremano, “Archimede” e “Suor Orsola Benincasa” di Napoli. All’inizio della manifestazione i ragazzi si sono dipinti il volto presso il corner di face painting, in segno di valorizzazione della diversità. In chiusura, invece, gli studenti si sono scatenati sulle note del dj set live di Dj Tizzano di Radio Ibiza. Gli eventi in tutte le 14 Città metropolitane sono stati finanziati a valere sulle risorse del PN Inclusione e Lotta alla Povertà 2021 – 2027, nell’ambito del finanziamento FSE+.
di Mat. Lib.
