60 views 3 mins 0 comments

Nuova Proposta di Legge per Estendere la Naspi a Colf e Badanti

In ECONOMIA
Gennaio 21, 2025

In Italia, l’attuale legislazione sul lavoro presenta delle lacune significative per quanto riguarda la tutela degli operatori nel settore domestico. Recentemente, il deputato Aboubakar Soumahoro, attivo membro della Commissione Lavoro, ha introdotto una proposta di legge mirata a colmare questi vuoti, estendendo la garanzia della Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego (Naspi) a colf e badanti, inclusi quelli stranieri.

Questi lavoratori, spesso sottovalutati nonostante la loro importanza cruciale nell’assistenza quotidiana a molti nuclei familiari, si trovano di fronte a significative sfide, principalmente legate alla mancanza di copertura in caso di perdita involontaria del lavoro. Questa disparità emerge con particolare evidenza quando si considerano le “dimissioni protette”. Tale diritto permette ai lavoratori di accedere alla disoccupazione entro un anno dalla nascita di un figlio, una protezione attualmente non estesa uniformemente a tutti i lavoratori.

Aboubakar Soumahoro denuncia questa ingiustizia con vigore, sottolineando il paradosso di un sistema che nega a colf e badanti protezioni fornite ad altri tipi di lavoratori. Secondo le stime del Centro Studi e Ricerche Idos, nel 2025 il settore del personale domestico sarà composto da circa 2 milioni 288mila unità, un numero che non solo evidenzia l’ampiezza del problema, ma anche l’urgenza di una soluzione legislativa.

La proposta di Soumahoro non si limita a una mera estensione della Naspi, ma si posiziona come un correttivo essenziale per garantire equità nel trattamento di tutti i lavoratori. Tale iniziativa legislativa si propone di garantire che anche i lavoratori domestici possano beneficiare della disoccupazione in casi di dimissioni legittimate dalla nascita di un figlio, offrendo una rete di sicurezza che molti di essi attualmente non hanno.

L’introduzione di questa legge potrebbe non solo migliorare le condizioni di vita di un milione di lavoratori domestici con contratto regolare in Italia, ma anche servire da modello per riforme simili in altre giurisdizioni. La proposta, quindi, non solo abbraccia un principio di giustizia sociale, ma riconosce anche l’indispensabile contributo di questi lavoratori al tessuto socio-economico del paese.

In un contesto di invecchiamento della popolazione, dove il bisogno di assistenza domestica è destinato a crescere, garantire diritti equi per colf e badanti non è solo una questione di giustizia, ma anche di pragmatica pianificazione sociale. La proposta di Soumahoro si attesta dunque come un passo proattivo verso un più ampio riconoscimento del valore del lavoro domestico, fondamentale per molte famiglie italiane.

Mentre il dibattito sulla proposta è ancora in corso, il sostegno da parte della comunità e degli altri membri del parlamento sarà cruciale per la sua adozione. Solamente attraverso riforme legislative inclusive è possibile costruire una società che valorizza equamente ogni forma di lavoro, assicurando che nessun lavoratore venga lasciato indietro nell’accesso ai diritti fondamentali.