
Sulla costa ionica, nel cuore della Calabria, il cantiere del Terzo Megalotto della Strada Statale 106 Jonica sta registrando un’evoluzione importante. L’azienda Webuild, leader nel settore delle costruzioni e incaricata della realizzazione per conto di ANAS (Gruppo FS Italiane), riporta che il progetto ha ormai raggiunto il 67% del suo avanzamento complessivo. Un dato rilevante, considerando l’ampiezza e la complessità dell’intervento infrastrutturale in questione.
Il cuore pulsante dei lavori attuali è il Viadotto Avena, un’opera che non solo si distingue per le sue caratteristiche ingegneristiche e architettoniche, ma che incarna anche un ambizioso tentativo di superamento degli ostacoli geografici mediante soluzioni tecnologiche avanzate. Si tratta di una struttura interamente in acciaio, che si sta erigendo tra i Comuni di Albidona e Amendolara, destinata a diventare un punto di riferimento nel panorama infrastrutturale della regione.
Il Viadotto, la cui altezza raggiunge i 72 metri e la lunghezza si estende per circa 660 metri, si avvale di un’impalcatura sostenuta da robuste travi alte 4,7 metri, disposte continuativamente lungo tutto l’arco del viadotto. La particolarità costruttiva risiede nell’uso della tecnica della spinta dell’impalcato, che permette di avanzare progressivamente la costruzione della struttura, sezione dopo sezione. Questo metodo è particolarmente indicato in situazioni dove le pile raggiungono dimensioni considerevoli, assicurando al contempo sicurezza e precisione nel montaggio.
Tale avanzamento tecnologico è stato possibile grazie all’altezza professionale degli ingegneri e dei tecnici coinvolti, che hanno portato in quota la prima delle due pile a forma di ‘V’, distintiva del Viadotto Avena, lo scorso dicembre. Il completamento della struttura è previsto entro il 2025, proseguendo con la stessa intensità e attenzione ai dettagli che hanno caratterizzato le fasi finora completate.
Parallelamente, sono in fase di realizzazione altre componenti cruciali dell’opera. Tra queste spicca lo scavo della galleria naturale Trebisacce, che si estende per circa 3,3 chilometri e prevede una doppia canna per senso di marcia. A quest’ultima si aggiungono le lavorazioni per altre dieci gallerie artificiali, anch’esse parte integrante del progetto infrastrutturale.
Il Terzo Megalotto è parte di un progetto più ampio che prevede di sviluppare un tracciato lungo 38 chilometri, comprendente sia carreggiate separate che un sistema complesso di 14 gallerie, naturali e artificiali, nonché 7 chilometri di viadotti. La tratta, che si estende nella provincia di Cosenza e coinvolge diversi comuni del territorio, promette di rivoluzionare la connectività nella regione, collegando efficacemente i litorali jonici di Calabria, Basilicata e Puglia e riducendo i tempi di percorrenza grazie a una rete viaria più fluida e moderna.
In termini di impatto occupazionale e industriale, il cantiere sta fornendo lavoro a circa 1.200 persone tra diretti e indiretti, e coinvolge una filiera produttiva che comprende oltre 880 imprese, il 45% delle quali sono locali. Un’iniezione di vitalità per l’economia regionale che conferma l’importanza strategica delle grandi infrastrutture per lo sviluppo territoriale.
L’iter dell’opera, con le sue sfide e le sue vittorie, simboleggia un esemplare di ingegneria e collaborazione, disegnando un futuro dove la Calabria si posiziona come un nodo cruciale nel panorama infrastrutturale del meridione italiano.