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Riflessioni sulla Memoria: l’Impatto della Costituzione nell’Eliminare l’Eredità del Nazifascismo

In POLITICA
Gennaio 28, 2025

Nel corso della solenne commemorazione del Giorno della Memoria tenutasi al Quirinale, il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, ha offerto un discorso intensamente riflessivo e incisivo sull’importante funzione che la Costituzione italiana ha assunto nella soppressione dei residui del totalitarismo nazifascista che hanno insanguinato il suolo europeo durante la Seconda Guerra Mondiale.

Le parole del Presidente non sono state casuali ma cariche di significato storico e attuale, delineando come la Carta Costituzionale sia nata non solo sulle ceneri del conflitto, ma anche come risposta diretta agli orrori e alle atrocità commesse in nome di un’ideologia totalitaria e disumanizzante. Mattarella ha eloquentemente sottolineato come il sacrificio immenso dei caduti per la libertà e le sofferenze inenarrabili dei superstiti hanno trovato una sorta di redenzione morale e civile nella stesura dei principi fondamentali della Costituzione.

“La sofferenza di coloro che hanno vissuto gli abissi del dominio nazifascista e la perdita dei loro cari hanno forgiato lo spirito e la struttura della nostra Cartituzione”, ha affermato il Presidente, evidenziando come tale documento non sia solamente un insieme di articoli e norme, ma un vero e proprio manifesto di rinascita democratica e di impegno collettivo per il riconoscimento della dignità umana e della libertà individuale.

Queste osservazioni di Mattarella non solo rinnovano ogni anno il significato del Giorno della Memoria, ma invitano anche le nuove generazioni a non dimenticare le lezioni del passato, per non soccombere nuovamente alle insidie di ideologie basate sull’esclusione, sul razzismo e sulla sopraffazione. La Costituzione, con i suoi principi di uguaglianza, libertà e solidarietà sociale, si pone quindi come un baluardo contro la ripetizione degli errori storici che hanno portato l’Italia e l’Europa nel baratro del totalitarismo.

In un’epoca in cui i populismi e i nazionalismi mostrano nuovamente il loro volto all’interno di molte società contemporanee, il richiamo alla memoria e all’attenzione costante verso i principi costituzionali diventa ancora più pregnante e necessario. La Costituzione italiana, nata dalla Resistenza e dalla lotta contro le oppressione delle libertà fondamentali, ricorda a tutti gli italiani l’importanza di salvaguardare e valorizzare i principi di giustizia e libertà come pilastri irrinunciabili della convivenza civile e della tranquillità pubblica.

Il compito che ci spetta oggi, come ha ricordato Mattarella nella sua allocuzione, è quello di mantenere vivo il ricordo di quelle nefandezze, non solo nel rispetto di chi ha sofferto, ma anche per rafforzare l’impegno attivo nella costruzione di una società che respinga definitivamente gli oscurantismi del passato. La memoria, in questa prospettiva, si trasforma da somma di ricordi individuali a patrimonio collettivo, un bene inestimabile da difendere con vigore per garantire un futuro di pace e di rispetto per i diritti umani universalmente riconosciuti.

Mattarella con la sua omelia non solo rende omaggio ai caduti e alle vittime, ma invita ogni cittadino a prendere parte attiva nella tutela e promozione di questi valori, fondamento imprescindibile per una società che aspira alla giustizia sociale e al bene comune. Come custodi della memoria e eredi della storia, abbiamo il dovere di perpetuare questi ideali per non permettere che le tragedie del passato si ripetano mai più.