In un clima politico carico di aspettative, il Ministro della Giustizia Carlo Nordio ha preannunciato la prossima presentazione al Consiglio dei Ministri (Cdm) di un disegno di legge sulla separazione delle carriere dei magistrati, che oltre a rifondare il funzionamento del Consiglio Superiore della Magistratura (CSM), introduce cambi significativi allo schema processuale italiano. Questa mossa è vista come un pilastro del più grande progetto di riforma della giustizia voluto dall’attuale esecutivo, guidato dalla Presidente Giorgia Meloni.
Il contesto legislativo in cui si muove questa riforma non è casuale. Nasce da una lunga critica al sistema giudiziario, decantata da vari settori come troppo lento e a tratti inefficace. La riforma proposta dal Ministro Nordio, figura di spicco con esperienza diretta nel sistema giudiziario come ex magistrato, mira a introdurre una separazione netta tra i magistrati che ricoprono ruoli accusatori e quelli giudicanti. Tale distinzione, come sottolineato dallo stesso Nordio, è essenziale per garantire un “giusto processo”.
A evidenziare l’importanza della riforma è la dichiarazione di pervenire a una miglior definizione del processo accusatorio, ispirato dal lavoro di Giuliano Vassalli, noto per il suo impegno nella resistenza e nel panorama giuridico italiano. In particolare, il disegno di legge include, oltre alla separazione delle carriere, altre disposizioni cruciali come la modifica della composizione del CSM e il metodo per l’elezione dei suoi membri.
Un aspetto fondamentale del pacchetto di riforme riguarda l’instaurazione di nuove regole per l’emanazione della custodia cautelare, che verrà affidata a un giudice collegiale, e per l’interrogatorio di garanzia, da svolgersi prima dell’emissione dell’ordinanza di custodia. Questi cambiamenti mirano a potenziare la neutralità e l’oggettività nella fase preliminare del processo penale.
La riforma prevista non intende modificare l’articolo 112 della Costituzione, che stabilisce l’obbligatorietà dell’azione penale, ma si concentra su un’evoluzione dell’architettura giudiziaria. Inoltre, è prevista la creazione di un’Alta Corte per le valutazioni disciplinari dei magistrati e la proposta che veda il Presidente della Repubblica presiedere i due CSM separati.
Nordio ha anche voluto porre l’accento sull’importanza della magistratura onoraria, riconoscendo il ruolo significativo che questi magistrati svolgono nel sistema di giustizia e annunciando intenti di valorizzazione con parificazioni pratiche con i colleghi di carriera.
La riforma è attesa in Cdm tra il 20 e il 29 maggio, con la speranza di una successiva rapida approvazione parlamentare. Le tensioni e le aspettative sono alte, e l’esito del dibattito in Parlamento sarà determinante per il futuro del sistema giuridico italiano. La separazione delle carriere tra magistrati, in particolare, potrebbe rappresentare un cambiamento fondamentale nella giurisprudenza nazionale, con implicazioni a lungo termine sulla percezione e l’efficacia della giustizia nel paese.