In un contesto economico europeo che reclama urgente rinnovamento, Emanuele Orsini, Presidente di Confindustria, sottolinea l’importanza di riposizionare l’industria al centro dell’agenda europea. Durante un’intervista rilasciata all’ANSA, Orsini ha espresso la visione condivisa con i leader industriali spagnoli, evidenziando come la crescita sostenibile e competitiva dovrebbe guidare le future politiche dell’Unione Europea.
La dichiarazione arriva alla vigilia del forum d’affari Italia-Spagna che si terrà a Roma e vedrà la partecipazione di figure di rilievo quali Re Felipe VI. Tale evento segna un momento significativo per le relazioni bilaterali, con l’organizzazione CEOE (Confederazione Spagnola delle Organizzazioni d’Imprenditori) che, insieme a Confindustria, chiede un’accelerazione decisiva nelle politiche industriali europee. La loro richiesta si condensa nell’urgenza di riformare le strutture esistenti per garantire che le imprese europee non solo sopravvivano ma prosperino in un mercato sempre più globalizzato e competitivo.
L’Europa, come sottolineato da Orsini, si trova a un bivio cruciale. I primi 100 giorni della nuova Commissione sono visti come un periodo decisivo per invertire alcune delle politiche passate e adottare un approccio più audace e diretto. Questa nuova direzione dovrebbe essere caratterizzata dalla volontà di adattare il Green Deal europeo, integrando cambiamenti che finora sembrano essere stati trascurati. In questo contesto, Orsini manifesta la speranza che Raffaele Fitto e Teresa Ribera, rispettivamente vicepresidenti italiano e spagnolo, possano lavorare in armonia per guidare questa transizione.
Puntualmente, Orsini fa riferimento al bisogno di una politica più integrata e di un quadro normativo che riconosca e risolva le sfide specifiche del settore industriale. Mettendo in luce l’interconnessione tra la crescita industriale e l’innovazione tecnologica, il presidente di Confindustria invita a una riflessione profonda sull’attuazione delle normative ambientali, per evitare che diventino un freno piuttosto che un propulsore di innovazione.
Ciò richiede una politica più flessibile e reattiva, che non solo segue ma anticipa i cambiamenti del mercato, garantendo che le normative siano sia sostenibili sia favorevoli al settore produttivo. L’invito di Orsini va dunque nell’ottica di una collaborazione ampliata e di un dialogo aperto e costante tra i leader europei, per assicurare che le scelte strategiche siano frutto di un consenso robusto e orientato al futuro.
In conclusione, le osservazioni di Orsini riflettono una chiamata all’azione per tutti i protagonisti dell’Unione Europea. Con l’imminente forum Italia-Spagna come catalizzatore, l’augurio è che il dialogo transnazionale possa rafforzare l’ambizione comune di un’Europa più forte industrialmente, capace di competere sul palcoscenico mondiale con innovazione, intelligenza e sostenibilità. L’approccio proposto potrebbe non solo rilanciare la crescita economica, ma anche ristabilire l’Europa come un centro di eccellenza industriale e tecnologica.