Nelle recenti elezioni parlamentari, si sono delineate nuove composizioni per il Consiglio di Amministrazione della Rai, con una significativa partecipazione sia della Camera dei Deputati che del Senato. Il vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè, ha annunciato i risultati delle votazioni che hanno visto Federica Frangi e Roberto Natale emergere come nuovi membri. Frangi ha ricavato un sostanziale sostegno con 174 voti, significativamente superiore ai 45 ottenuti da Natale. La sessione di voto ha incluso anche 3 voti dispersi, 6 schede bianche e 3 nulle.
Parallelamente, l’assemblea del Senato ha registrato l’elezione di Antonio Marano e Alessandro Di Majo, rispettivamente con 97 e 27 voti. La procedura di voto al Senato ha visto anche una manciata di preferenze divergere verso altri candidati e alcune schede bianche e nulle, sotto la supervisione del presidente del Senato, Ignazio La Russa.
La dinamica politica intorno a queste nomine è stata animata e ha rispecchiato le divisioni e le tensioni attuali nel panorama politico italiano. Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, ha mantenuto una posizione critica rispetto alla composizione e al timing del rinnovo del Cda, sostenendo che la presenza di una legge recentemente introdotta, il Media Freedom Act, avrebbe dovuto incidere diversamente sul processo di nomina. La posizione di Schlein segue una linea di coerenza con le tradizionali richieste di indipendenza del servizio pubblico dai partiti politici.
Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 Stelle, ha anch’egli espresso perplessità sulla scelta del PD di non opporsi più fermamente alla composizione proposta per il Cda e ha evidenziato la decisa cooperazione tra il suo partito e Azione/Viva Italia (Avs) per assicurare un equilibrio rappresentativo all’interno del Consiglio.
Le opinioni si sono intrecciate anche con le dichiarazioni di Angelo Bonelli, leader di Europa Verde, chiaramente contrariato dalla possibilità che la Rai possa rimanere sotto il controllo di quello che ha definito sarcasticamente Telemeloni, in riferimento a una possibile predominanza di orientamento politico nel Cda.
In questo contesto di fervente dialogo politico, Barbara Floridia, presidente della Commissione di Vigilanza, ha espresso su Facebook il suo entusiasmo per quello che considera un avvio di un processo di riforma dell’amministrativo della Rai, un movimento verso un’indipendenza maggiore del servizio pubblico dai partiti.
Queste elezioni rappresentano non solo un rinnovamento nelle figure chiave della gestione della radiotelevisione pubblica italiana, ma anche un momento di riflessione sul ruolo della Rai come servizio pubblico destinato a rappresentare e rispecchiare le molteplici voci e sensibilità del paese, una sfida che persiste nel complicato equilibrio politico italiano.