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Rivoluzione nel Superbonus: Cambiamenti significativi nel panorama dei bonus edilizi

In ECONOMIA
Maggio 15, 2024

La riformulazione del Superbonus e delle relative agevolazioni fiscali connesse ai lavori edilizi è stata confermata con l’approvazione di un nuovo decreto, che introduce misure significative atte a modellare il futuro del settore delle costruzioni e del miglioramento energetico abitativo. Queste novità legislative si propongono di rispondere a molteplici esigenze, sia di natura economica che ambientale, ridimensionando o estendendo i vantaggi in base alle capacità contributive e alla tipologia di intervento.

Detrazione spalmata su dieci anni: Uno dei cambiamenti più rilevanti riguarda la dilatazione del periodo di detrazione per le spese sostenute a partire dal primo gennaio 2024, che passa da 4 a 10 anni. Questo provvedimento riguarda il Superbonus, attualmente al 70% ma destinato a scendere al 65% nel 2025, nonché le agevolazioni per interventi antisismici e per l’eliminazione delle barriere architettoniche. L’obiettivo di questa modifica è duplice: da un lato, desidera fornire sostegno a chi ha minori possibilità di recupero fiscale rapido, dall’altro, allunga i tempi per chi avrebbe potuto assorbire più rapidamente tali detrazioni.

Incremento dei fondi per zone sismiche: Altrettanto significativa è la destinazione di un fondo di 400 milioni di euro per la cessione del credito e lo sconto in fattura in specifiche aree geografiche, segnatamente quelle colpite dai terremoti del 2009 e del 2016. Questi fondi, però, saranno utilizzabili solo a partire da nuove pratiche, delineando un chiaro confine tra interventi in corso e futuri progetti, incentivando così nuove iniziative di miglioramento strutturale ed energetico.

Contributi fissi per enti non lucrativi: Nel contesto di una società sempre più attenta alle dinamiche sociali, si inserisce anche l’introduzione di fondi destinati specificatamente agli enti del terzo settore. Per il 2025, è prevista un’aliquota di 100 milioni di euro per gli interventi promossi da organizzazioni non lucrativa, volontariato e associazioni di promozione sociale, segno di un ampliamento della visione di supporto comunitario attraverso miglioramenti infrastrutturali.

Riduzione graduale di altri bonus: Parallelamente, il decreto prevede una riduzione graduale del bonus casa, che dal 2028 al 2033 vedrà l’aliquota scendere al 30% per interventi di recupero edilizio e di riqualificazione energetica. Tale decisione mira probabilmente a un reindirizzamento delle risorse verso investimenti più ampi o più efficacemente sostenibili, sebbene potrebbe sollevare dibattiti sulla sufficienza del supporto fornito a chi necessita di interventi minori ma essenziali.

Implementazione di nuovi controlli: La novità non è solo fiscale ma anche operativa. I comuni, infatti, acquisiranno maggiore potere nell’attività di controllo, potendo effettuare sopralluoghi nei cantieri del superbonus per prevenire e sanzionare eventuali irregolarità. Questo aumento del controllo locale non solo mira a garantire l’adeguato utilizzo delle risorse statali, ma potenzia anche la trasparenza e l’efficienza nella realizzazione degli interventi.

In somma, il nuovo decreto sul Superbonus rappresenta una svolta significativa in diversi aspetti dell’edilizia residenziale e commerciale. Ridisegnando la mappa delle agevolazioni fiscali, il governo sembra puntare a un equilibrio tra sostegno economico, esigenze di rinnovamento energetico e stabilità finanziaria, moldando un contesto in cui la programmazione e la sostenibilità diventano pilastri fondamentali. Resta da vedere come queste modifiche incideranno concretamente sulle scelte degli investitori e sui miglioramenti della qualità abitativa e energetica delle costruzioni italiane.

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Redazione