Nel panorama dell’industria automobilistica, dove l’innovazione si affianca sempre più a un’acuta sensibilità ecologica, Lancia emerge con un progetto avanguardistico che vede al centro non solo la sostenibilità, ma anche il rinascimento di un brand storico. Luca Napolitano, a capo del marchio Lancia, durante l’ultima conferenza stampa a Roma, ha delineato con chiarezza il futuro strategico che attende l’azienda. Entro il 2026, la nuova Lancia Gamma sarà prodotta, promettendo innovazioni significative sia in termini di tecnologia che di design.
Le nuove auto saranno assemblate nello stabilimento di Melfi, utilizzando la piattaforma Stla Medium multi-energy, segno di un impegno verso variabilità e versatilità nelle motorizzazioni. Questo approccio dimostra quanto Lancia sia pronta a immergersi completamente nell’era dell’auto elettrica e ibrida, rispettando contemporaneamente le esigenze diverse del mercato automobilistico.
La nuova Ypsilon, introducendo la versione Hf, ha già ottenuto un riscontro notevole, accumulando oltre 11.000 ordini dal suo lancio a febbraio. Il suo successo è attribuibile non solo a un design raffinato, ma anche alla scelta tra motorizzazioni completamente elettriche e ibride, evidenziando l’importanza di opzioni sostenibili nel mantenere la competitività del modello.
Napolitano riconosce l’importanza dell’eredità del marchio nell’ambito del segmento B e progetta di perpetuarlo, sognando di innovare ulteriormente con una futura Ypsilon elettrica che si prevede di sviluppare sulla piattaforma Small a partire dal 2030. Questa direzione non solo rafforzerà la presenza di Lancia nel mercato, ma rifletterà anche un’evoluzione naturale verso tecnologie più ecocompatibili e efficienti.
La Delta, prevista per il 2028, risiede ancora in una fase di ideazione, con incertezze legate soprattutto al completamento del design. L’idea di utilizzare la piattaforma medium di Melfi è una delle opzioni sul tavolo ma, come per ogni processo creativo, permane un margine di flessibilità e adattamento, catalizzando attenzioni su dimensioni più compatte e forse anche più dinamiche.
Guardando al mercato globale, Napolitano ha espresso la volontà di Lancia di rivitalizzare le sue vendite storiche, puntando a un equilibrio tra presenza italiana e penetrazione dei mercati esteri. Nonostante gli attuali indugi a espandersi oltre Europa, con sguardi incerti verso nuovi mercati dopo Spagna, Francia, Olanda e Belgio, il futuro sembra promettere un riequilibrio dove il 50% delle vendite provenga dall’estero, rispetto all’attuale predominanza dell’80% sul suolo italiano.
In conclusione, la strategia di Lancia si focalizza non solo su un’impronta ecologica, ma anche su un rinnovamento del brand che possa incarnare lo spirito dell’innovazione senza trascurare le radici di un’identità profondamente italiana. Con un connubio tra passato e futuro, Lancia non solo si adegua alle tendenze del mercato auto mondiale ma cerca anche di proporsi come leader nel pensiero verso una mobilità più pulita e responsabile. Il percorso è delineato, e gli occhi sono puntati sullo sviluppo di questa nuova entusiasmante fase per un marchio storico che non ha mai smesso di reinventarsi.