Nel panorama economico italiano, i saldi di stagione rappresentano sempre un indicatore significativo del comportamento dei consumatori. Nonostante l’arrivo dei tanto attesi saldi invernali, il 2025 non sembra delinearsi come un anno di grandi sorprese in termini di spesa. Le attese sono state messe a confronto con i dati forniti da entità come Confcommercio e Codacons, delineando uno scenario di prudenza e continuità rispetto ai trend recenti.
Confcommercio ha rilevato che sei italiani su dieci prevedono di approfittare dei saldi per effettuare acquisti, con una modesta crescita della spesa prevista rispetto all’anno scorso, raggiungendo un potenziale giro d’affari di circa 4,9 miliardi di euro. In contrapposizione, Codacons prospetta un quadro meno ottimistico, proiettando una spesa massima di 4 miliardi di euro, evidenziando una netta contrazione rispetto ai livelli pre-pandemici. Carlo Rienzi, presidente del Codacons, attribuisce questo raffreddamento delle aspettative anche alle spese sostenute dai consumatori durante il Black Friday e il periodo natalizio, oltre a una generale atmosfera di incertezza.
Il profilo dell’acquirente tipo durante i saldi si concentra sul rinnovo dell’armadio, con una predominante predilezione per abbigliamento (93%), calzature (76%) e biancheria intima (40,7%). Interessante notare come oltre la metà degli intervistati da Confcommercio abbia segnalato un’influenza del cambiamento climatico sulle proprie decisioni di acquisto di abbigliamento invernale, con le aziende confermanti che il 77,6% di esse ha percepite un ritardo nell’inizio della domanda per tali prodotti.
Il panorama dei saldi si evolve anche nel contesto digitale, con circa due terzi dei consumatori che dichiarano di voler fare acquisti sia nei negozi fisici che online. Tuttavia, l’uso dei social media come strumento di ricerca per gli acquisti più convenienti mostra una leggera diminuzione, passando dal 37% nel 2024 al 31,4% quest’anno.
Un aspetto fondamentale che tutte le associazioni dei consumatori sottolineano è la vigilanza sui sconti proposti. Mentre il 64% dei negozi offre riduzioni fino al 30%, vi è l’eterno monito sulle offerte che sembrano troppo generose, con sconti superiori al 50% che potrebbero nascondere merce meno recente o di minor qualità. Sia Confcommercio che Assoutenti hanno esortato i consumatori a prestare attenzione alle politiche di prezzo e a verificare sempre il prezzo precedente alla riduzione.
Questo approccio critico si estende anche ai diritti dei consumatori, con una speciale attenzione sul rispetto della nuova direttiva omnibus, recepita nel 2023, che mira a proteggere i consumatori da pratiche ingannevoli come il famigerato “prezzo civetta”. Di fronte a queste sfide, Assoutenti propone la creazione di un tavolo di dialogo tra le associazioni dei consumatori e quelle degli esercenti per aumentare la consapevolezza e l’educazione su questi temi.
In conclusione, i saldi invernali del 2025 si colorano di una nota di cautela, sfidando gli esercenti e i consumatori a navigare in un contesto economico che richiede adattamento, consapevolezza e, soprattutto, una maggiore responsabilità nell’acquisto. Anche se le proiezioni di spesa non prevedono impennate significative, il fenomeno dei saldi continua a essere un importante barometro del pulsare economico e culturale del paese.