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Sfide e Disparità di Genere nelle Amministrative 2024

In POLITICA
Giugno 07, 2024

Con l’avvicinarsi delle elezioni amministrative del 2024, l’Italia si trova di fronte a uno scenario politico ancora fortemente sbilanciato in termini di rappresentanza di genere. Nonostante un modico incremento rispetto agli anni precedenti, la presenza femminile nella corsa per le sindacature resta decisamente limitata.

Secondo l’analisi recente del Centro Studi degli Enti Locali, basata su dati forniti dal Ministero dell’Interno, l’attuale panorama evidenzia che solo il 21% dei candidati alla carica di sindaco sono donne. Questo rappresenta un lieve aumento rispetto al 20% del 2023 e al 19% del 2022, ma la strada verso una parità di genere effettiva appare ancora lunga e tortuosa.

La mappatura delle candidature mostra un’evidente predominanza maschile in molti comuni italiani, con sei su dieci che non vedono nessuna donna in lizza per il ruolo di primo cittadino. Al contrario, solo il 5% dei comuni ha un contesto elettorale dove tutte le candidate sono donne, evidenziando una disparità che va oltre il semplice dato numerico.

A livello geografico, alcuni dati emergono con particolare chiarezza. L’Emilia-Romagna e la Toscana si distinguono per un maggior equilibrio, con una percentuale di aspiranti sindache che tocca il 26%, seguite dal Veneto con il 25%. Al contrario, la Campania, con solo il 13% di candidate, mostra come in alcune aree del Paese la questione di genere necessiti di una rinnovata attenzione.

Veronica Potenza, la ricercatrice a capo dello studio, sottolinea un interessante spostamento del baricentro verso migliorie in termini di rappresentanza femminile, soprattutto nei piccoli comuni del centro-nord, dove più dell’80% degli enti coinvolti nelle elezioni hanno migliorato la propria quota di candidate. Nonostante ciò, il Sud e le isole continuano a restare indietro, con un 57% di comuni che non raggiunge nemmeno il terzo di presenze femminili nelle liste candidate.

Inoltre, se si considera la totalità delle liste elettorali, le donne rappresentano il 41% del complesso dei candidati. Anche se questo dato potrebbe sembrare confortante, dimostra una riduzione rispetto all’anno precedente e conferma che il cammino verso la parità è irto di ostacoli.

L’accrescimento graduale della partecipazione femminile in politica è un fenomeno che riflette cambiamenti sociali più ampi ma anche specifiche dinamiche e resistenze culturali che variano notevolmente da una regione all’altra. La sfida non è solo numerica ma si colloca anche nel contesto di una lotta per la visibilità, il riconoscimento e l’effettiva capacità di influenzare le politiche locali.

Mentre la strada verso una parità effettiva in politica sembra essere ancora lunga, le amministrative del 2024 potrebbero segnare un passo importante nella direzione di una maggiore equità di genere. Sarà essenziale monitorare come queste dinamiche si evolveranno e quali saranno gli interventi strategici che potranno accelerare un cambiamento che è tanto necessario quanto inevitabile.

In sintesi, il quadro emerso dalle elezioni amministrative del 2024 pone l’Italia di fronte a una riflessione profonda sulla rappresentanza femminile, suggerendo una serie di interventi mirati e una maggiore sensibilizzazione per garantire che il futuro politico del Paese sia realmente inclusivo e rappresentativo di tutte le sue componenti.

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Redazione