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Sfide e Impatti del Nuovo Piano Strutturale di Bilancio

In POLITICA
Ottobre 07, 2024

Le ultime sedute delle Commissioni riunite al Parlamento hanno acceso i riflettori sul nuovo Piano strutturale di bilancio, rivelando le preoccupazioni e le aspettative di diverse entità territoriali. Elemento centrale della discussione è stata la proposta di riduzione delle aliquote IRPEF da quattro a tre, una misura che genererebbe notevoli impatti finanziari sulle regioni italiane.

Nel corso delle audizioni, Marco Alparone, coordinatore della Commissione Affari finanziari della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, ha evidenziato una preoccupazione significativa riguardo questa modificazione fiscale. Secondo i dati presentati, le regioni a statuto ordinario si troverebbero a fronteggiare una riduzione delle entrate di circa un miliardo di euro, mentre quelle a statuto speciale vedrebbero diminuire le proprie risorse di circa 400 milioni. Questo mutamento fiscale minaccia di intensificare la pressione sui bilanci regionali, già tesi, spostando ulteriormente il carico fiscale sui cittadini.

Parallelamente, Alparone ha postulato l’importanza crescente della spesa sanitaria, sottolineando come questa debba non soltanto essere preservata ma incrementata. Attualmente, il rapporto tra spesa sanitaria e PIL si attesta al 6,4% per il 2024, cifra che le Regioni vorrebbero elevare per migliorare la qualità dei servizi offerti ai cittadini. È stato espresso un chiaro interesse a ricevere maggiore flessibilità nell’uso delle risorse del fondo sanitario nazionale, allo scopo di ottimizzare le risposte alle diverse necessità regionali.

Dall’altro canto, nel panorama urbano, Alessandro Canelli, delegato Anci per la finanza locale e sindaco di Novara, ha delineato una situazione ugualmente grave per i Comuni italiani. Ha ricordato come, nonostante negli ultimi tre anni siano stati allocati fondi aggiuntivi per servizi focalizzati, l’essenza del finanziamento rimane vincolata, limitando seriamente la flessibilità amministrativa locale. Canelli ha altresì messo in luce il grave peso che ulteriori tagli o richieste di contributo alla risanamento della finanza pubblica rappresenterebbero per i comuni, già provati da situazioni di crisi finanziaria.

Le conclusioni tratte dalle audizioni delineano un quadro dove il bilanciamento tra esigenze fiscali e necessità di investimento sembra sempre più difficile da realizzare. La riduzione delle aliquote IRPEF, se da un lato può sembrare un sollievo fiscale per i cittadini, dall’altro pone le basi per una ridistribuzione dei carichi finanziari che potrebbe rivelarsi insostenibile per le strutture regionali e locali.

Questo intricato scenario sollecita una riflessione più ampia sul modus operandi della finanza pubblica e sulle priorità di spesa del Governo in un periodo caratterizzato da incertezze economiche. La necessità di un dialogo aperto e costruttivo tra governo, regioni, e comuni si rivela essenziale per formulare un piano strutturale di bilancio che non solo rispetti gli equilibri macroeconomici ma anche le realtà territoriali diverse del nostro Paese.