
In un momento di ricorrenza solenne come la Giornata della Memoria, riceviamo annualmente il promemoria della brutalità umana, ma anche dell’imprevedibile resistenza dello spirito umano davanti alle atrocità. Il Presidente del Senato della Repubblica, Ignazio La Russa, ha contribuito a questa riflessione collettiva, non solo attraverso parole di commemoria ma anche con un gesto simbolico di rispetto e duolo: le bandiere a mezz’asta presso Palazzo Madama.
La Giornata della Memoria, come ben sappiamo, è una data che ci invita a riflettere sulle più oscure declinazioni della storia umana. Ignazio La Russa, in questa occasione, ha espresso una vicinanza profonda e sincera al popolo ebraico, onorando le vittime di uno degli episodi più nefasti del Novecento: la Shoah. L’annientamento sistematico degli ebrei durante il secondo conflitto mondiale è un evento che ancora sgomenta per la sua ferocia pianificata, e risulta essenziale mantenerne viva la memoria affinché tragiche storie simili non si ripetano mai più.
Non è solo una questione di ricordo storico, ma di impegno attivo verso una società più giusta e rispettosa. La Russa enfatizza l’importanza di “coltivare una memoria condivisa”, uno sforzo comune per respingere ogni forma di razzismo, antisemitismo e antisionismo. È chiaro il messaggio che il Presidente del Senato desidera trasmettere: il passato, con i suoi orrori, deve essere un faro che illumina il cammino verso una convivenza pacifica e rispettosa delle diversità.
Educare al rispetto, dunque, diventa un dovere imprescindibile che deve traspirare non solo attraverso i libri di storia o le commemorazioni formali, ma integrarsi pienamente nell’educativa quotidiana, a partire dalle aule scolastiche fino alle discussioni pubbliche. La memoria della Shoah, e di tutte le persecuzioni che hanno insanguinato la terra, richiede di essere custodita e tramandata con rigore e sensibilità.
Ignorare tali episodi o minimizzarne l’impatto avrebbe effetti deleteri sulla nostra capacità come comunità di prevenire l’insorgenza di odio e violenza. In questa ottica, la memoria storica diventa uno strumento di prevenzione, una sorta di vaccino culturale contro l’intolleranza.
La Russa, ponendo le bandiere a mezz’asta, non solo rende omaggio alle innumerevoli vite spezzate da inaudite ingiustizie, ma invita anche ad una riflessione più profonda sulle responsabilità di ciascuno nel costruire un domani di pace e di comprensione reciproca.
Occasioni come queste ci esortano ad un esame di coscienza individuale e collettivo: quale memoria stiamo coltivando? E più importante, quali azioni stiamo intraprendendo affinché la nostra memoria condivisa diventi un solido pilastro su cui edificare un futuro privo di discriminazioni?
Iniziative come quella del Presidente del Senato rappresentano quindi non solo un momento di commemorazione ma anche un potente catalizzatore per dialoghi e azioni, essenziali nel perpetuare il legato di coloro che hanno perso la vita a causa dell’intolleranza e del fanatismo. Ci ricorda che solo attraverso un impegno collettivo e consapevole nella preservazione della memoria possiamo aspirare a un mondo più giusto e pacifico.