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Verso una Vicepresidenza Europea: l’Italia tra Alleanze e Strategie

In POLITICA
Agosto 28, 2024

Nel complicato scacchiere delle negoziazioni europee, l’Italia sta posizionando le sue pedine con precisione. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, insieme a figure chiave del suo governo, è intensamente impegnata in trattative di rilievo per assicurare un ruolo prominente per l’Italia nel prossimo esecutivo dell’Unione Europea, guidato da Ursula von der Leyen. Tra i corridoi di Palazzo Chigi e le sale di Bruxelles, l’assegnazione di una vicepresidenza di peso e di un portafoglio significativo al prossimo Commissario europeo italiano, Raffaele Fitto, è diventata una priorità.

Il recente incontro tra la premier Meloni e Manfred Weber, leader del Partito Popolare Europeo, non è stato solo una formalità diplomatica ma un momento critico di strategia continentale. Weber, che ha già visitato il Palazzo del Governo italiano altre volte negli ultimi due anni, dimostra un interesse costante e una collaborazione stretta con l’Italia. Nel novembre del 2022, in un’altra occasione significativa, aveva espresso solidarietà all’Italia durante il picco della crisi migratoria con la Francia, sottolineando la necessità di non lasciare solo il paese nella gestione dei migranti.

L’incontro è servito a rafforzare i legami tra il PPE e il governo italiano, con discussioni che hanno abbracciato temi come la competitività, gli investimenti, la politica industriale e le sfide migratorie. Meloni e Weber hanno condiviso una visione comune sulla necessità di un approccio pragmatico e meno ideologico da parte della Commissione, in particolare riguardo agli investimenti per la transizione ecologica e il sostegno all’industria.

Un tema caldo sul tavolo delle negoziazioni è stato senza dubbio il Pnrr, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, visto come un pilastro per il rilancio economico dell’Italia e una leva per aumentarne l’influenza a livello europeo. La presenza di Fitto nelle discussioni non è casuale, visto il suo background e la sua lunga militanza all’interno del PPE, che fornisce un terreno comune di dialogo con Weber.

Secondo fonti vicine al governo, nonostante il negoziato per la vicepresidenza sia ancora in corso e l’esito non completamente assicurato, l’aria è carica di un cauto ottimismo. La strategia di Meloni non si limita a consolidare il rapporto con il PPE ma mira anche a tessere alleanze con altre cancellerie europee, fondamentale per rafforzare la posizione italiana nei negoziati. In questo contesto, un imminente viaggio a Parigi potrebbe risultare cruciale per cementare l’asse franco-italiano, specialmente in tempi di tensioni geopolitiche crescenti e sfide comuni come la crisi migratoria e la transizione energetica.

Le intricate dinamiche europee richiedono dunque una navigazione abile e pragmatica, caratteristiche che la premier Meloni sta dimostrando di possedere. L’esito delle trattative sarà fondamentale non solo per il suo governo ma per l’intero equilibrio di potere all’interno dell’Unione Europea. Resta da vedere quale sarà il ruolo esatto dell’Italia in questo nuovo capitolo europeo, ma gli indicatori suggeriscono che il paese potrebbe essere alla vigilia di un rinnovato protagonismo continentale.