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Alta Irpinia, Cestone (DcR) ai Sindaci: “Difendiamo l’acqua, non consegniamola all’Alto Calore”.

In AVELLINO, CAMPANIA, POLITICA
Ottobre 30, 2025
Una lettera aperta ai primi cittadini per chiedere un fronte comune in difesa della gestione pubblica e virtuosa delle risorse idriche.

L’acqua come bene primario, come diritto e come responsabilità. È questo il cuore dell’appello che Giuseppe Cestone rivolge ai sindaci dell’Alta Irpinia — da Caposele a Vallata, passando per Conza, Teora, Morra, Guardia, Cairano, Andretta, Bisaccia, Lacedonia, Calitri, Aquilonia e Monteverde — invitandoli a non accettare passivamente il trasferimento dei comuni all’Ente Alto Calore, previsto per il 31 dicembre 2025 secondo la normativa regionale.   “L’acqua è un bene fondamentale e non possiamo correre il rischio che venga compromesso dalla cattiva gestione” — scrive Cestone nella sua Lettera Aperta — “Il nostro territorio, ricco di sorgenti e fiumi, alimenta da sempre la vita di milioni di cittadini in Campania, Puglia e Basilicata. È un dono della natura che ci impone una grande responsabilità”.

Un territorio ricco d’acqua, ma povero di servizi

L’Alta Irpinia, da sempre terra di sorgenti, rappresenta uno dei polmoni idrici più importanti del Mezzogiorno. Qui nasce gran parte dell’acqua che rifornisce anche regioni vicine, e proprio per questo l’Ente Acque del Sud ha investito ingenti risorse nella Diga di Conza della Campania.   Eppure, come sottolinea Cestone, i cittadini irpini spesso non godono di un servizio idrico efficiente, trovandosi di fronte a perdite di rete, bollette alte e infrastrutture obsolete. “Siamo i custodi di un tesoro naturale — afferma — ma non riceviamo in cambio un servizio dignitoso”.

Un modello alternativo: guardare all’AQP

Nel suo appello, Cestone propone ai sindaci un percorso diverso: adottare un modello di gestione ispirato all’esperienza virtuosa di AQP – Acquedotto Pugliese, una realtà pubblica che negli anni ha saputo coniugare efficienza, sostenibilità e innovazione tecnologica.  “Proponiamo che l’Alto Calore e l’AQP possano collaborare — suggerisce — unendo competenze e risorse, per costruire una rete idrica moderna e ben gestita. L’obiettivo non è dividere, ma creare sinergie che valorizzino le nostre sorgenti e garantiscano un servizio all’altezza del valore del bene che custodiamo”.

Un appello all’unità dei sindaci

La lettera si conclude con un invito chiaro e appassionato: quello di unire le forze per difendere un patrimonio che appartiene a tutti.   “Facciamo tesoro della nostra acqua — scrive Cestone — simbolo di vita, di territorio e di futuro. Custodiamola con responsabilità, perché resti un bene comune gestito con rispetto, trasparenza e competenza”.   Un messaggio forte, quello di Cestone, che tocca il cuore di una questione cruciale per il futuro dell’Alta Irpinia: chi e come gestirà le sue risorse idriche nei prossimi decenni.   In gioco non c’è solo l’efficienza di un servizio, ma l’identità stessa di un territorio da sempre legato all’acqua, alla sua purezza e alla sua capacità di generare vita.

di Marco Iandolo