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Contratto tra Governo Italiano e Starlink: Il PD Esige Chiarezza

In POLITICA
Gennaio 06, 2025

In queste ultime ore si è diffusa la notizia di un possibile ingente contratto tra il Governo Italiano e Starlink, la compagnia di telecomunicazioni di Elon Musk, appartenente al conglomerato di SpaceX. L’accordo, dal valore stimato in 1,5 miliardi di euro, coprirà una vasta gamma di servizi di telecomunicazione, generando preoccupazione tra i membri del Partito Democratico.

La natura e l’entità di tale investimento sono state rapidamente messe sotto la lente d’ingrandimento, non solo per la grande cifra di denaro pubblico implicata, ma anche per le implicazioni che ciò avrebbe sulle imprese italiane ed europee nel settore delle telecomunicazioni e sulla sicurezza dei dati sensibili del Governo. Secondo quanto riportato, i servizi da fornire includerebbero avanzate soluzioni di crittografia e possibili applicazioni militari, suscitando così questioni di primaria importanza come la sicurezza nazionale e la sovranità digitale.

Le reazioni non si sono fatte attendere. Francesco Boccia, Chiara Braga e Nicola Zingaretti, capigruppo del Partito Democratico in Parlamento, hanno espresso serie preoccupazioni riguardo la strategia adottata dall’esecutivo. I tre parlamentari hanno sottolineato le discrepanze tra le performance attese da sistemi europei di telecomunicazione per il 2030 e quelle che Starlink è attualmente in grado di offrire, sollevando dubbi sull’adeguatezza di questi servizi rispetto agli standard previsti.

La preoccupazione principale, come delineato dai capigruppo, riguarda il rischio di una dipendenza da soluzioni esterne per questioni di alto profilo e segretezza, quali la crittografia delle comunicazioni governative e le applicazioni militari. Il timore è che tali servizi potrebbero e dovrebbero essere forniti da aziende nazionali o almeno europee, proteggendo così la sovranità e l’indipendenza tecnologica italiana.

Questa notizia arriva in un momento delicato, a seguito di affermazioni recenti della stessa Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che aveva negato l’esistenza di trattative per un tale accordo. Se confermato, l’accordo rappresenterebbe non solo una contraddizione delle precedenti dichiarazioni ufficiali, ma anche un potenziale “regalo” di dati sensibili e di risorse nazionali a un’entità privata, rafforzando così le posizioni di monopolio nel settore delle telecomunicazioni a svantaggio delle imprese nazionali.

Di fronte a questi sviluppi, il PD ha espresso la necessità di un dibattito immediato in Parlamento, con la richiesta di spiegazioni dettagliate da parte del Governo sui termini e le condizioni dell’accordo. Inoltre, i capigruppo hanno messo in luce l’importanza di vigilare sulla correttezza della concorrenza nel mercato delle telecomunicazioni, la sicurezza delle informazioni e l’uso dei fondi pubblici.

In sintesi, l’intera situazione solleva questioni fondamentali sulla gestione delle risorse pubbliche, sulla protezione della privacy e dei dati, e sulla strategia politica ed economica del Governo italiano. Il dibattito è destinato a infiammarsi nei prossimi giorni, man mano che emergono ulteriori dettagli su questa controversa intesa.