
La sensibilità verso le questioni ambientali e sociali, sotto il portafoglio degli indicatori ESG (Environmental, Social, Governance), si sta radicando profondamente nella coscienza collettiva italiana, con un interesse particolarmente marcato tra le nuove generazioni. È quanto emerge da una ricerca condotta da Bva Doxa e presentata nel corso della terza edizione del Forum Multistakeholder di Cassa Depositi e Prestiti.
Il 90% degli italiani, tra i 18 e i 74 anni, è ormai consapevole dei temi ESG, una consapevolezza che si accentua nei giovani. Tra i ragazzi di 14-17 anni, la percentuale sale al 95%, segno di un dibattito che coinvolge dalle scuole superiori agli ambienti universitari e professionali. Ciò conferma un’impostazione culturale che vede i giovani non solo più informati ma anche più inclini a considerare il rispetto per l’ambiente e la giustizia sociale non come una tendenza di passaggio ma come una vera e propria esigenza.
Il crescente interesse ha registrato un incremento decisivo nel corso degli ultimi anni, con un’ascesa di ben 13 punti percentuali dal 2023. Un dato che non solo rivela una profonda evoluzione del pensiero collettivo ma segnala anche un cambiamento nelle pratiche quotidiane. Infatti, tra le file degli under 35, emerge un chiaro slancio verso azioni concrete: l’85% di essi svolge attivamente pratiche volte alla sostenibilità. Questo comportamento è meno incline agli acquisti impulsivi e più diretto verso l’acquisizione responsabile, anche se il pagamento di un sovrapprezzo per prodotti sostenibili è visto con maggiore riluttanza dagli under 35 rispetto ai loro coetanei più giovani.
Parallelamente, l’analisi di Bva Doxa illumina uno scenario occupazionale in evoluzione. Se un robusto 82% dei giovani adulti vede la sostenibilità come un motore di creazione di lavoro, un sempre più consistente 18% intuisce anche potenziali risvolti negativi, in contrasto con il panorama del 2023.
Di fronte a questa complessa tessera del mosaico sociale ed economico si inseriscono le dichiarazioni di Giovanni Gorno Tempini, presidente di Cassa Depositi e Prestiti, che durante il forum ha sottolineato come “la transizione ecologica imponga una riflessione approfondita sulla capacità di bilanciare le aspettative degli investitori con le esigenze di un equilibrio globale sostenibile e equo.”
Dario Scannapieco, amministratore delegato di Cassa Depositi e Prestiti, ha inoltre evidenziato l’importanza di un dialogo costruttivo per una transizione considerata ‘giusta’, che includa tutti gli stakeholder e mitighi le problematiche sociali emergenti, guidando l’azione dell’ente verso un’integrazione sempre più marcata di criteri ESG nelle sue operazioni.
Questo scenario apre nuove vie di riflessione, dal dibattito pubblico all’implementazione di politiche che possano realmente sposare innovazione e responsabilità ambientale, in un circolo virtuoso che dal locale si estende al globale, delineando prospettive di sviluppo sostenibile che saranno cruciali per le decisioni dei prossimi decenni. In quest’ottica, l’audacia e l’engagement dei giovani sembrano essere i benvenuti compagni di viaggio verso un futuro più verde e inclusivo.