
Nel panorama delle comunicazioni italiane, una questione sta sollevando dibattiti e preoccupazioni tra gli investitori istituzionali. I fondi Amber, Artemis e Kairos, che detengono una quota di Rai Way, hanno espresso in maniera decisa il loro dissenso nei confronti della possibile vendita di azioni della società che gestisce le torri trasmissive della Rai.
In una lettera indirizzata al consiglio di amministrazione della Rai, i fondi hanno portato all’attenzione le loro “perplessità”, vedendo nella vendita sul mercato una minaccia sia agli interessi degli azionisti di minoranza che alla stessa Rai. L’essenza dell'”equity story” di Rai Way, ritengono, risulterebbe compromessa da tale scelta, che potrebbe incidere negativamente sull’attuale e futura reputazione e struttura finanziaria della società.
La vendita, che mira a finanziare il nuovo piano industriale dell’emittente pubblica, potrebbe, secondo i firmatari della lettera, essere sostituita da un’operazione che risulterebbe più vantaggiosa: la fusione tra Rai Way ed Ei Towers. Questa “operazione di chiarissima valenza industriale” non solo garantirebbe una “maggiore valorizzazione” di Rai Way, ma fornirebbe anche un “flusso finanziario” equiparabile ai proventi della vendita.
I fondi sostengono che procedere con la dispersione delle quote di Rai Way sarebbe controproducente, influenzando negativamente la flessibilità negoziale necessaria per definire la nuova struttura di governance in un’ottica di fusione con Ei Towers. Ciò inoltre potrebbe essere percepito dagli investitori istituzionali come una mancanza di senso strategico, danneggiando la loro fiducia sia verso Rai Way che, in termini più ampi, potenzialmente nei confronti del mercato italiano nel suo insieme.
L’invito dei fondi va oltre la critica alla potenziale vendita, proponendo al Cda della Rai di valutare con rigore e massima attenzione i benefici realizzabili attraverso le diverse opzioni a disposizione per massimizzare il valore della partecipazione detenuta in Rai Way. Essendo la Rai una società di natura pubblica, i fondi sottolineano l’importanza dell’impatto reputazionale e la necessità che ogni decisione sia frutto di un’analisi approfondita e non semplicemente di una reazione all’urgenza di trovare fondi.
La situazione richiede quindi un’attenta valutazione e, al momento, il Cda della Rai sembra trovarsi di fronte a una scelta cruciale: prendere una strada che soddisfi le immediate esigenze finanziarie attraverso la vendita delle quote o seguire la strada proposta dai soci di minoranza, punto focale per la crescita e il rafforzamento della propria posizione nel mercato delle infrastrutture della trasmissione. La decisione da prendere potrebbe avere ripercussioni significative tanto per l’azienda quanto per il paesaggio mediatico e finanziario del paese.