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La Strategia Italia-Albania sui Migranti: Tra Sostegno Europeo e Critiche Interne

In POLITICA
Dicembre 23, 2024

In questo periodo festivo, nonostante i centri per migranti in Albania sorvegliati da agenti italiani appaiano desolatamente vuoti, il governo italiano è fermamente intenzionato a rinvigorire i trasferimenti dei richiedenti asilo già dall’inizio del nuovo anno. Questa decisone arriva in un momento in cui il sostegno europeo sembra consolidarsi attorno alle nuove proposte di gestione dei flussi migratori, che includono la creazione di hub in paesi terzi e si avvalgono dell’ultima sentenza della Cassazione che rafforza la nozione di “paesi sicuri”.

Il vertice svoltosi a Palazzo Chigi, sotto la guida della Premier Giorgia Meloni e con la partecipazione di figure chiave come il Vicepremier Antonio Tajani e i Ministri di Interni, Difesa e Affari Europei, ha evidenziato una “ferma intenzione” di proseguire su questa linea di azione. La strategia, annunciata in un clima di determinata cooperazione europea, rappresenta un tentativo di controllo più efficace e concertato dei movimenti migratori, che mira a smorzare il traffico umano e garantire il rispetto delle normative comunitarie.

La Cassazione, nel frattempo, ha sottolineato il potere del governo di definire i criteri per i paesi sicuri in materia di asilo, limitando il ruolo del giudice a una valutazione caso per caso, senza poter annullare con effetti generali i decreti del ministro. In aggiunta, cambierà anche l’autorità competente per la convalida dei trattenimenti nei centri di accoglienza, che passerà dalle sezioni di immigrazione diretto alle Corti d’appello.

Tuttavia, nonostante il quadro di relativa approvazione tra le fila della leadership europea, la proposta italo-albanese ha suscitato un’ondata di critica da parte dell’opposizione italiana. Figure di spicco come Elly Schlein, Matteo Renzi e altri esponenti politici hanno espresso forte dissenso, definendo il progetto “inumano, inefficace e dispendioso”. Queste voci critico oppongono che il sistema non solo fallisce nel detergere le partenze dal Nord Africa, ma spreca sostanziali risorse finanziarie senza produrre risultati tangibili.

Al di là delle posizioni politiche interne, la direzione presa dall’Italia in tema di migrazione potrebbe segnare un momento cruciale per la politica migratoria europea più in generale. Entrando nel nuovo anno, potremo osservare se l’approccio promosso potrà realmente contribuire a una gestione più ordinata e coordinata del fenomeno migratorio, oppure se si rivelerà un esperimento costoso con scarsi frutti reali. La cooperazione transnazionale e il dialogo continuo tra i paesi dell’UE sarà essenziale per navigare le complessità di questa sfida persistente e per sviluppare soluzioni che siano al contempo umane, efficaci e sostenibili.