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L’incidenza dei prestiti in Italia: un fenomeno in crescita nel 2023

In ECONOMIA
Gennaio 15, 2025

Nel panorama economico italiano del 2023, si è registrato un fenomeno di notevole interesse: quasi 10 milioni di cittadini hanno richiesto un prestito. Le statistiche, rilevate da un approfondito rapporto Istat, riflettono una realtà complessa e multiforme, che merita un’analisi dettagliata per comprendere al meglio le dinamiche socio-economiche attuali.

Secondo il rapporto, il 23,1% degli individui tra i 18 e i 74 anni ha cercato sostegno economico presso fonti diverse, dalla famiglia alle istituzioni bancarie, passando per le realtà più ombrose del credito informale. Sorprendentemente, non vi sono grandi disparità di genere in questa statistica, ma è evidente una discrepanza significativa quando si confrontano i dati relativi ai cittadini italiani con quelli stranieri: mentre il 22,4% degli italiani ha richiesto aiuto economico, la percentuale sale drasticamente al 39,8% per i cittadini stranieri.

Questa differenza si spiega non solo con le varie sfide economiche e sociali che spesso affrontano gli stranieri in Italia, ma anche con l’instabilità lavorativa che pervade soprattutto chi non ha un contratto a tempo indeterminato. Tra i disoccupati, la percentuale di chi cerca un prestito salta al 34%, un dato che sottolinea la vulnerabilità di questo gruppo.

L’analisi dei canali preferiti per la richiesta di aiuti economici svela preferenze e tendenze: il 54,7% si rivolge ai familiari, il 31,4% alle banche e il 22,7% alle società finanziarie. Gli amici e i vicini di casa rappresentano una fonte minore, con solo il 7,4%. Intrigante è notare come la stragrande maggioranza di coloro che si sono rivolti ai familiari abbia ricevuto effettivamente il prestito o l’aiuto richiesto (97%).

Tuttavia, c’è un aspetto più sommesso e talvolta inquietante di questa situazione: il 27,7% dei beneficiari di prestiti non è in grado di valutare se l’interesse che pagano è più alto di quello che avrebbe applicato una banca. Questa incertezza potrebbe indicare una mancanza di consapevolezza finanziaria, che rende gli individui più suscettibili alle condizioni sfavorevoli e, nel peggiore dei casi, li espone a pratiche di usura.

La realtà delineata dal rapporto Istat 2023 ci spinge a riflettere non solo sulla crescente tendenza alla richiesta di supporto finanziario fra i cittadini ma anche sulle condizioni economiche e sociali che sottostanno a questa necessità. La ‘fragilità sociale’, menzionata nel rapporto, richiama l’attenzione su un tessuto socio-economico che mostra crepe significative, dove la ‘subalternità e dipendenza’ economica diventano fattori sempre più determinanti.

Nel contesto di una ripresa economica incerta e di un mercato del lavoro frammentato, il fenomeno dei prestiti personali si carica di significati più ampi, operando come un termometro della stabilità economica e sociale del Paese. Diventa quindi essenziale per politiche future indirizzare supporti e interventi con mira precisamente calibrata, per rafforzare la rete di sicurezza finanziaria e sociale, soprattutto per i più vulnerabili. La sfida è complessa, ma una comprensione accurata e sensibile delle dinamiche attuali è il primo passo per elaborare strategie efficaci e inclusive.