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L’Isolamento Accademico: L’Arma del Potere Oppressivo

In POLITICA
Maggio 16, 2024

In un contesto globale in cui il fluire di idee e la collaborazione tra enti di istruzione superiore sembrano essere la norma, vi è una tendenza opposta che inizia a manifestarsi con prepotenza: l’isolamento delle università. Durante un recente intervento all’Università La Sapienza, il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, ha messo in luce una realtà inquietante. Con un discorso vibrante ha delineato un panorama dove il potere oppressivo cerca di troncare il dialogo e sopprimere il dissenso attraverso il controllo delle istituzioni educative.

Per oltre un millennio, le università hanno rappresentato il fulcro della discussione intellettuale, la culla del pensiero libero e spesso un luogo di resistenza contro le imposizioni del potere. La loro missione è sempre stata quella di promuovere il dibattito, l’esplorazione critica e lo scambio di prospettive.

In teoria, questo ambiente dovrebbe essere inviolabile. Eppure, secondo il Presidente Mattarella, ci sono potenze che aspirano a trasformare le università in enti isolati, privati della possibilità di interagire con omologhe istituzioni internazionali. Tale reclusione non solo impoverisce il bagaglio culturale universitario, ma serve anche a un proposito più sinistro: quello di facilitare un controllo più stringente, soffocando qualsiasi velleità di ribellione o critica che possa scaturire dal mondo accademico.

L’isolamento impedisce alle università di partecipare a reti di scambio culturale e scientifico, essenziale per il progresso della conoscenza. Inoltre, impone una barriera tra gli studenti e la vasta gamma di pensieri e innovazioni che si generano oltre i confini nazionali. Dietro a tale strategia si cela il timore che la libertà di pensiero porti a una libertà di azione, incitando gli studenti a mettere in discussione e criticare le decisioni dei governi.

Per oltre un millennio, le università sono state il terreno fertile per il dibattito libero e il confronto di idee. Da questo fertile terreno sono spesso germogliate rivoluzioni che hanno portato alla caduta di governi oppressivi e al miglioramento delle condizioni sociali e umane. Limitare questo dialogo significa gettare una nube sull’evoluzione della società, incatenando le future generazioni a una visione monolitica del mondo, definita da chi detiene il potere.

La critica del Presidente Mattarella non lascia spazio a interpretazioni ambigue. Il messaggio è chiaro: l’università deve rimanere un luogo di libertà incontaminata, un luogo dove interrogarsi e dialogare non solo all’interno delle proprie mura, ma con il mondo intero. Solo così può continuare a essere la custode dei valori di pace, libertà e diritti umani.

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Redazione