
“Israele, non sganciate quelle bombe. Se lo fate, sarà una grave violazione. Riportate a casa i vostri piloti, subito!” Questo l’appello lanciato su Truth Social dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, intervenuto direttamente nella crisi tra Israele e Iran, poche ore dopo aver annunciato personalmente una tregua tra i due Paesi. Nella notte, alcuni missili iraniani sono stati lanciati verso il nord di Israele, colpendo in particolare la città di Beer Shiva, dove si contano almeno cinque morti e una ventina di feriti. In risposta, Israele aveva annunciato possibili raid “nel cuore di Teheran”, salvo poi dichiarare che gli obiettivi prefissati in Iran erano stati “raggiunti” e accogliere la proposta di cessate il fuoco. L’Iran, dal canto suo, ha negato di aver violato la tregua, smentendo le affermazioni israeliane secondo cui Teheran avrebbe attaccato nonostante l’accordo di cessate il fuoco già raggiunto. Lo riferiscono l’emittente IRIB e l’agenzia Isna, citate da Al Jazeera. Il bilancio complessivo si aggrava: oltre alle vittime israeliane, si registrano nove morti nel nord dell’Iran, segno di un conflitto ancora sul filo della tensione, nonostante i segnali di de-escalation diffusi nelle ultime ore da entrambe le parti. La situazione resta in rapida evoluzione, con l’intera comunità internazionale in allerta per evitare una nuova escalation militare nella regione.
