
In una recente riunione a Nova Gorica, Boštjan Poklukar, Ministro dell’Interno Sloveno, ha sottolineato l’importanza della collaborazione intensificata tra Slovenia, Italia e Croazia. L’incontro con i colleghi italiani e croati, Matteo Piantedosi e Davor Božinović, ha portato alla firma di un memorandum che prevede pattugliamenti congiunti lungo il confine europeo della Croazia, un tema caldo nell’agenda politica di questi paesi.
Poklukar ha messo in luce la volontà comune di rimuovere i controlli ai confini non appena le circostanze lo permetteranno, evidenziando che l’alleanza tra i tre paesi potrebbe significativamente rafforzare le capacità di gestione delle frontiere. Il focus principale resta il contrasto al traffico illegale di migranti, un problema che continua a impegnare le risorse e le strategie di molti paesi europei.
Gli sforzi congiunti si estendono anche al rafforzamento delle relazioni con la Bosnia e l’agenzia Frontex, mirando alla firma di un accordo per combattere la migrazione irregolare. A ciò s’aggiunge una cooperazione più stretta nel contrasto al terrorismo internazionale, un fronte su cui i ministri hanno promesso di intensificare gli sforzi, include anche il possibile coinvolgimento di altri stati dei Balcani Occidentali.
L’elemento di continuità nella collaborazione trilaterale è riconosciuto anche dalle parole del ministro croato, Božinović, che ha riferito un sensibile decremento nei transiti di migranti irregolari all’inizio del 2025, risultato delle politiche attuate l’anno precedente. In particolare, la Croazia ha visto una diminuzione del 60% rispetto allo stesso periodo del 2024, oltre alla cattura di 1.834 trafficanti.
Una delle sfide più impegnative rimane la pressione migratoria che alcune aree della Croazia continuano a subire. La soluzione prospettata consiste in un rapido scambio di informazioni e una collaborazione operativa effettiva tra i paesi coinvolti. I pattugliamenti trilaterali saranno una componente chiave di questa strategia, con priorità ben definite per intercettare e bloccare i trafficanti di esseri umani.
Il contesto culturale e politico di Nova Gorica-Gorizia, designata capitale europea della cultura per il 2025, offre un’ulteriore dimostrazione dell’impegno nel mantenere una routine di normalità durante gli eventi culturali, senza aggravare con controlli eccessivi la vita dei cittadini e dei visitatori. Questo impegno riafferma la volontà di accelerare verso un futuro in cui i confini possano diventare sempre più trasparenti, se non invisibili.
Questo vertice trilaterale non è solo un evento diplomatico di routine, ma un rafforzamento visibile delle alleanze strategiche nella regione. Sia la Slovenia, l’Italia e la Croazia mostrano un impegno crescente nel gestire le sfide congiunte che le frontiere europee pongono, mirando a trasformare le sfide in opportunità per una maggiore stabilità e sicurezza.
In una fase in cui la cooperazione internazionale è più necessaria che mai, l’esempio di questi tre paesi potrebbe servire da modello per altre regioni del mondo.