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Calo generalizzato per le Borse europee in attesa dei dati sull’inflazione USA

In ECONOMIA
Marzo 11, 2024

Le Borse europee mostrano segni di debolezza in una sessione caratterizzata da incertezza e attesa in vista della rilevazione dei dati sull’inflazione negli Stati Uniti, previsti per la giornata di domani. L’avvio in territorio negativo di Wall Street ha ulteriormente appesantito il clima già poco entusiasta degli investitori, che continuano a mantenere un atteggiamento cauto. Lo Stoxx 600, indice di riferimento per il mercato azionario europeo, ha perso oltre un quarto di punto percentuale, con il settore tecnologico particolarmente esposto ad una maggiore pressione di vendita.

In particolare, la piazza milanese, rappresentata dall’indice Ftse Mib, ha chiuso a -0,44%, attestandosi a quota 33.256 punti. Tra le aziende che hanno subito pesanti vendite, Telecom Italia (Tim) registra una caduta del 4%, nonostante la comunicazione di integrazione al suo nuovo piano industriale. In controtendenza, si segnalano incrementi per Bper Banca che guadagna l’1,13% e per Enel, che cresce dell’1% dopo l’annuncio della cessione delle proprie attività di distribuzione in una parte della Lombardia a A2a, quest’ultima in flessione del 3% in attesa della presentazione dei risultati finanziari e del piano strategico.

Anche le altre Borse europee hanno concluso la giornata in calo: Londra ha ceduto lo 0,23%, Parigi lo 0,13%, e Francoforte lo 0,54%. La situazione dei mercati obbligazionari vede il differenziale di rendimento, lo spread, tra i Btp italiani e i Bund tedeschi avvicinarsi ai 132 punti base, mentre il rendimento del titolo di stato italiano decennale si approssima al 3,6%.

Sul fronte delle materie prime, si evidenzia un generale decremento nei prezzi: il petrolio mostra un calo dell’1% per il WTI, che si attesta a 77,1 dollari al barile, e dello 0,9% per il Brent, quotato a 81,3 dollari. Ancora più marcato il passo indietro del gas naturale, che registra una flessione del 5,6%, scendendo a 24,9 euro per megawattora.

Per quanto riguarda il mercato valutario, l’euro mostra segni di debolezza nei confronti del dollaro americano, con un tasso di cambio che si posiziona a 1,0926.

La giornata si chiude quindi all’insegna della prudenza e della volatilità, con gli investitori che rimangono in attesa di una maggiore chiarezza sul fronte dell’inflazione americana, un dato che potrebbe influenzare significativamente le decisioni di politica monetaria della Federal Reserve e, di conseguenza, le dinamiche dei mercati globali.