
Il panorama cooperativistico italiano accoglie il nuovo anno con un ritratto economico incoraggiante, riflettendo sull’andamento proficuo del 2023. Il recente studio congiunturale realizzato dall’Area Studi di Legacoop ha rivelato dati alentanti: una larga maggioranza delle cooperative, pari all’80%, ha riportato bilanci in attivo. Questo dato, di per sé rilevante, si accompagna a un incremento nel valore della produzione per il 40% delle imprese analizzate, con una considerevole quota che testimonia aumenti anche superiori al 10%.
Le cooperative operanti nel settore del consumo-distribuzione, della cultura e della cooperazione sociale sono emerse come i vertici di questo trend positivo, con percentuali che si aggirano rispettivamente attorno al 54,5%, 53,8% e 45,9% per incrementi di fatturato. In questo contesto, le grandi cooperative e quelle localizzate al Sud hanno mostrato particolare dinamismo, sottolineando come le dimensioni aziendali e la geografia economica svolgano un ruolo chiave nella crescita settoriale.
I segnali di prosperità si estendono anche all’arena occupazionale, con il 27% delle cooperative che ha segnato un aumento nei livelli di impiego. Nel dettaglio, il settore dell’industria culturale ha visto la maggiore crescita percentuale (34,6%), seguito da quello delle costruzioni (30,6%) e dalla cooperazione sociale (29,9%). Nuovamente, le organizzazioni di maggiori dimensioni e quelle nel Mezzogiorno hanno evidenziato risultati più positivi, delineando una mappa del lavoro cooperativo che si espande e si consolida.
Pur in presenza di sfide future dettate dalle incertezze macroeconomiche — come riflesso dall’incremento degli attori predisposti al pessimismo, cresciuti di 8 punti percentuali — il presidente di Legacoop, Simone Gamberini, sottolinea l’importanza di manovre strategiche e di supporto alle imprese per il 2024, con un focus sulla transizione verso la sostenibilità e la digitalizzazione.
Il saldo positivo fra le cooperative particolarmente attive nei settori delle costruzioni e dell’agroalimentare, dove rispettivamente il 91,7% e l’87,0% ha chiuso l’anno in attivo, ribadisce il ruolo centrale che le cooperative possono giocare nel mantenere e stimolare l’economia nazionale, con un impatto trasversale sui territori e sul tessuto sociale. La cooperazione emerge, quindi, come un settore agile ed efficace, capace di generare ricchezza e opportunità occupazionali, nonché di attingere alla creatività e alle risorse collettive per navigare i flussi mutevoli del mercato globale.
Mentre gli occhi sono già puntati sui mesi a venire, le cooperative aderenti a Legacoop si apprestano a fronteggiare le sfide del futuro con la resilienza e l’ottimismo dimostrati nel corso di un anno che ha saputo riservare loro importanti soddisfazioni economiche e sociali.