In occasione del recente G7 delle Finanze, tenutosi nella pittoresca località di Stresa, un evento culturale ha sapientemente intrecciato il mondo dell’economia con quello delle arti. La serata ha visto come protagonisti due eccellenze italiane nel panorama musicale classico: il violinista Giuseppe Gibboni e la chitarrista Carlotta Dalia. La loro performance, situata nella storica cornice della chiesa romanica sull’Isola Pescatori, ha arricchito la riunione dei ministri e governatori delle banche centrali delle principali economie mondiali.
L’evento si è dipanato sotto la luce soffusa dei candelabri, con le melodie coinvolgenti di Nicolò Paganini e Astor Piazzolla a fare da sfondo. Non solo un momento di svago, ma una vera e propria dichiarazione su come cultura e bellezza siano viste come parte integrante del dialogo internazionale. La scelta dei pezzi non è stata casuale: la “Sonata in Mi minore” e “La Campanella” di Paganini, insieme a “L’Histoire du tango” di Piazzolla, hanno esplorato le varie sfaccettature del pathos umano, dal dramma alla passione, in un luogo dove il tempo sembra sospeso tra le acque quiete del lago Maggiore.
Giuseppe Gibboni, nato nel 2001 e già noto al grande pubblico per avere vinto il prestigioso Premio Paganini di Genova, ha mostrato la sua abilità nel trasmettere, attraverso le corde del suo violino, non solo la tecnica impeccabile ma un’anima vibrante di interpretazioni. Al suo fianco, Carlotta Dalia, nata nel 1999 e insignita di oltre 40 riconoscimenti in ambito nazionale e internazionale, ha offerto con la sua chitarra una prestazione di altissimo livello capace di evocare immagini e sensazioni profonde.
Questo concerto si è rivelato un’efficace pausa riflessiva in mezzo agli impegnativi dibattiti economici del G7, come evidenziato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Durante il suo intervento, ha sottolineato come la serata fosse emblematica della “magnifica semplicità” di questi luoghi, incarnando perfettamente l’essenza della cultura italiana e offrendo agli ospiti internazionali un’esperienza memorabile.
Il valore aggiunto di questo incontro tra musica e politica economica è evidente anche nell’acclamazione ricevuta dalla performance, espressione palpabile dell’ammirazione e dell’apprezzamento del pubblico. Riconosciuti per la loro maestria, Dalia e Gibboni non sono nuovi a queste platee raffinate, avendo in passato già suonato all’Expo di Dubai e di fronte al presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Quindi, mentre il G7 prosegue nei suoi lavori, le note di quel concerto rimangono a fluttuare nell’aria, simbolo di un dialogo più ampio tra culture, economie e persone, promuovendo l’idea che la bellezza e l’arte possano veramente fungere da ponti in tempi complessi e spesso turbolenti. Con questi momenti, l’arte non solo intrattiene, ma informa, educa e, più importantemente, unisce.