Sono arrivati da diverse parti del mondo, dall’ Etiopia come dal Guatemala, dall’ Albania e dalla Moldavia come pure dalla Puglia e dalla Lombardia per rendere onore alla solenne cerimonia culturale della presentazione del libro FOTOGRAFANDO L ANIMA a cura di Nicolò Mannino e Salvatore Sardisco, promotori anche del premio a tutti noto come “L’ Oscar dell Alba e della Bellezza 2024”. Gremita l’aula magna della Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia per scatti fotografici incisi nel cuore di tantissimi amici e sostenitori di un movimento che si accinge a dare corpo alle Ambasciate culturali in diverse nazionalità del mondo che sono esclusivamente fari di luci nate in casa parlamento della legalità internazionale e di cui l’esclusività dell’appartenente è nota a tutti in diverse regioni d’ Italia poiché ha il marchio e il logo del movimento di matrice cristiana fondato da Nicolò Mannino e Salvatore Sardisco. Al fianco dei due fraterni amici e ” gladiatori ” di una cultura di vita e di solidarietà la docente Helga Guardi ‘ e tanti amici arrivati da Paterno ‘ Corleone, Cerda ,San Giuseppe Jato, Palermo, Monreale, Termini Inerese, insieme a una delegazione del sindacato militare Itamil, del sindacato Filca/ Cisl dei Cavalieri Templari Cristiani Federiciani con il gran maestro Corrado Maria Armeri. Un solo impegno: amare la vita, soccorrere i bisognosi, ascoltare e consolare gli ultimi agire per una pace credibile e duratura. Ad animare la serata al ” Giardino degli Aranci ” a Monreale ci ha magistralmente pensato la cantante/ docente Rosa Alba Pizzo mentre un lunghissimo applauso ha salutato la firma del protocollo di intesa culturale tra il parlamento della legalità internazionale e l’Associazione Penelope della regione Sicilia. Il parlamento della legalità internazionale incassa il meritato successivo con entusiasmo e credibilità mentre continua ad omaggiare a tutti il Passaporto della Gioia in vista del Giubileo ormai alle porte. A Nicolò Mannino e Salvatore Sardisco il merito di essere credibili e solari in un mondo in cui guerra è odio sembrano offuscare l’ orizzonte della vita.
di Antoniu Martin, storico e giornalista