
In una mattinata segnata da slogan e tute antiradiazioni, la centrale nucleare Enrico Fermi di Trino, in provincia di Vercelli, è divenuta teatro di un energico flash mob. L’evento, orchestrato dall’Alleanza Verdi e Sinistra, s’inserisce nel quadro più ampio del “Green Energy Day”, una giornata di mobilitazione che ha visto manifestazioni simili anche a Roma, Caorso e Policoro, tutte località che ospitano impianti nucleari. Circa venti attivisti hanno preso parte all’iniziativa, armati di cartelli che reclamavano una svolta energetica radicale con slogan come: “Basta scorie e dipendenze”, “No al nucleare perché costoso, lento nella realizzazione e pericoloso” e “Sì alla rivoluzione rinnovabile”.
L’obbiettivo dell’evento era chiaro: evidenziare le alternative sostenibili all’energia nucleare e promuovere un futuro energetico basato su fonti rinnovabili. Mauro Trombin, co-portavoce regionale di Europa Verde, ha spiegato la decisione di includere anche Trino nel novero delle proteste: “La Fermi fu una delle prime centrali nucleari in Italia e rappresenta un simbolo di un’era che, a nostro avviso, deve concludersi. Vogliamo dimostrare che l’energia nucleare, anche nei nuovi modelli ridotti – i cosiddetti ‘mini’ reattori – non è la risposta ai nostri bisogni energetici.”
Enrico Giordano, rappresentante di Europa Verde per la provincia di Vercelli, ha posto l’accento sulla necessità di orientare le risorse verso la ricerca e l’innovazione nelle energie rinnovabili: “Contrastare i veleni di lunga durata come il plutonio è essenziale. Le scorie nucleari pongono un problema di sicurezza e di salute pubblica che perdura per millenni. Invece di insistere sulle energie nucleari, dobbiamo espandere la nostra capacità di sfruttare le fonti naturali come il vento e il sole, che sono pulite, inesauribili e già disponibili.”
L’evento di Trino riflette una crescente sensibilità verso le questioni ambientali e un rifiuto dell’energia nucleare che, nonostante le promesse di sicurezza e efficienza, continua a sollevare dubbi e preoccupazioni sulla sua sostenibilità a lungo termine. La critica verso i “mini reattori” è particolarmente rilevante, dato il loro attuale sviluppo come una possibile soluzione ai carichi di base per le reti elettriche.
La giornata di mobilitazione, quindi, non si limita a un semplice evento locale ma si iscrive in un contesto globale di riflessione e azione. La battaglia per un futuro rinnovabile è sempre più un imperativo che coinvolge attori a tutti i livelli, dalla politica locale a quella globale, dalle piccole comunità agli attori internazionali.
Questo flash mob, con il suo messaggio potente e la sua visuale critica, è un promemoria che la strada verso la sostenibilità è lunga e irto di sfide, ma non mancano le voci e le forze pronte a sostenerla. Una energia pulita e sostenibile non è solo un’opzione: è una necessità urgente per un pianeta sotto pressione.