369 views 3 mins 0 comments

La Crisi di Azione: Giusy Versace Abbandona il Partito

In POLITICA
Settembre 17, 2024

In soli due giorni, abbiamo assistito al terzo abbandono dal partito Azione, segnale di una frattura sempre più evidente all’interno della formazione politica guidata da Carlo Calenda. Questa volta a lasciare il partito è la senatrice Giusy Versace, già figura di spicco nel panorama politico italiano e precedentemente affiliata a Forza Italia. Il suo addio non è solo significativo per il numero che rappresenta, ma per le implicazioni che porta con sé riguardo alla visione e alla direzione futura del partito.

Versace ha espresso la sua insoddisfazione per l’orientamento verso un “campo largo”, un concetto che sembra distanziarsi dai principi con cui aveva originariamente aderito ad Azione. “Già prima dell’estate avevo manifestato a Carlo Calenda il mio disagio e il mio disappunto rispetto all’ipotesi di aderire a un campo largo anche in Liguria,” ha dichiarato la senatrice durante un incontro a Roma con il leader del partito. Anche se il rispetto e l’affetto per Calenda rimangono immutati, le divergenze politiche hanno reso insostenibile la sua permanenza.

Giusy Versace si era unita ad Azione con la speranza di consolidare un nucleo centrista, moderato e liberale, un’alternativa chiara ai principali schieramenti. Il Terzo Polo, nato come progetto politico indipendente e autonomo, aveva suscitato entusiasmo e speranza in numerosi elettori. Tuttavia, secondo Versace, dopo appena sei mesi e nonostante un risultato elettorale rispettabile, sono emerse crepe significative all’interno del progetto, lasciando molti elettori delusi e demotivati.

La senatrice ha messo in luce anche come, nell’ultimo anno, abbia accettato con riluttanza decisioni di partito che non condivideva pienamente, vedendo Azione avvicinarsi sempre più verso posizionamenti di centrosinistra, una mossa che striderebbe con l’indipendenza e l’autonomia che il Terzo Polo si proponeva di mantenere.

Il culmine di questo percorso di confronto interno si è tradotto nella decisone di Versace di lasciare il partito: “Il campo largo non può essere la mia casa; mi trovo quindi costretta, con grande dispiacere, a lasciare Azione.”

Questo episodio solleva questioni più ampie sulle dinamiche interne ad Azione e sul futuro dei partiti politici italiani in generale. L’uscita di Versace può essere vista come un sintomo di un malcontento più profondo riguardante la direzione che il partito sta prendendo, scelte che potrebbero alienare non solo esponenti storici ma anche una parte dell’elettorato che aveva creduto in un’idea di politica diversa.

Questo incidente pone anche interrogativi sul delicato equilibrio che i partiti politici devono mantenere tra coerenza ideologica e strategie pragmatiche volte a espandere la loro influenza elettorale. La sfida sarà quella di navigare queste tensioni senza perdere l’autenticità e la fiducia degli elettori.

In conclusione, il distacco di Versace da Azione non è solo la conclusione di un percorso personale all’interno di un partito, ma è anche un indicatore dell’attuale complessità del panorama politico italiano, dove le alleanze e le visioni future sono in continuo movimento e ridefinizione.